Stereotipi e pregiudizi (parte2)

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* ATTENZIONE, questo post è lungo! Ti consiglio di leggertelo con calma…o di stamparlo 😉 *

Avevo già dichiarato il mio amore per le culture del mondo e le loro relazioni in un post di Aprile scorso (“Stereotipi e pregiudizi parte 1“) e mi ero già fatto grasse risate leggendo le (ancora?) attuali leggi stupide vigenti in tutto il mondo (“Leggi stupide nel mondo”). Fatto sta che da molto più tempo ho certi dubbi globalizzazione linguistica che mi tormentano…ma credo che anche a qualcuno di voi sarà capitato di domandarsi:

  1. Perchè si dice Insalata russa? E perchè Montagne Russe?
  2. Perchè la crema si chiama catalana? E in Catalogna come si chiama quel dessert (che è diverso anche nel sapore dal latte portoghese)?
  3. Perchè in Emilia-Romagna è famosa la Zuppa Inglese che non è affatto una zuppa liquida ma un dessert di crema, crema di cioccolato fondente e biscotti in Alchermes?
  4. Vorrei sapere come lo chiamano in Spagna il Pan di Spagna
  5. Il bagno turco come si chiama in Turchia? E perchè si dice fumare come un turco?
  6. Il quadro svedese è stato davvero un’invenzione svedese? (Magari Ikea?)
  7. Perchè in lotta greco-romana la posizione di penalità viene chiamata greca e consiste nel mettersi a carponi per terra (a pecora direbbero alcuni)?
  8. Da cosa deriva il fatto che, notoriamente, in alcuni paesi europei si sia fatta ironia e scherno dei popoli “taccagni”: tutti ce l’hanno con gli ebrei, gli inglesi ce l’hanno con gli scozzesi, i brasiliani ce l’hanno coi portoghesi e gli italiani coi genovesi?

Leggendo qua e là, poi, ho scoperto che esistevano anche altre forme popolari, tipo: la doccia scozzese (?) e il mal francese (quello ce l’avranno gli italiani forse…). Insomma, visto che in Italia la maggior parte delle persone che ho interpellato non hanno saputo rispondermi ho pensato bene di chiedere ai diretti interessati (studenti francesi, turchi, inglesi, spagnoli, portoghesi) e qualche dubbio è stato risolto. Vediamo i risultati:

  1. Consultando l’indispensabile Wikipedia si scopre che, in effetti, le prime giostre a slittino montate su strutture di legno alte fino a 15-20 metri comparvero in Russia tra il XVI e XVII secolo. L’idea fu copiata e importata velocemente in Francia, motivo per cui gli slittini diventarono piccoli vagoni su rotaia. L’attrazione nella sua veste definitiva, ovvero come ce la immaginiamo, però, comparve solo negli USA, in Pennsylvania nel 1827. Dunque, storicamente, il concetto della giostra è russo ma la sua idea è americana…’Zzzomanna mi confermò, al tempo, che in Russia – pensa te – l’insalata russa e le montagne russe si chiamano rispettivamente insalata americana e montagne americane…dubbio risolto a metà, voto 6 1/2;
  2. La crema catalana (Crema Catalana) si chiama così anche in Spagna. É un dessert tradizionale e viene preparato per la festa di San José, infatti è conosciuto anche come Crema de Sant Josep (in catalano, ovviamente). Del latte portoghese non fanno menzione, ma i catalani ci tengono proprio a sottolineare la differenza con la Crème Brûléè: il dessert francese è a base di crema e viene cotto a bagno maria mentre quello iberico è a base di latte e panna e viene ultimato col caramello bruciato in superficie. Dubbio risolto, voto 10;
  3. La Zuppa Inglese ha due teorie, una rinascimentale e una della prima metà dell’800. Testualmente: “Le origini del dolce italiano si collocano nel 1500 presso la corte dei duchi d’Este. I contatti commerciali e diplomatici con la casa reale inglese erano frequenti, ed è probabile che sia stato proprio un diplomatico di ritorno da Londra a richiedere ai cuochi di corte di riassaggiare il rifle. Nei vari tentativi la ricetta venne rielaborata dapprima sostiutendo la pasta lievitata all’inglese con una ciambella di uso comune nella zone: la bracciatella. La bracciatella veniva cotta in forma di ciambella e consumata con accompagnamento di vino dolce, così come era in uso frequente anche per altri dolci, come i cantucci. Seguendo la tesi rinascimentale, si può supporre che la creazione sia divenuta comune e che, nell’intento di portarla al rango di dolce gentilizio e non popolare come il suo cugino inglese, si sia provveduto ad ingentilirlo ulteriormente sostituendo la bracciatella con il Pan di spagna e la panna con la crema pasticcera. La presenza di due vini liquorosi quali l’Alchermes e il Rosolio supporta la tesi rinascimentale, dato che sono entrambi di origine medioevale. Gli infusi di fiori erano già di gran moda nel basso Medioevo; l’Alchermes, invece, è probabilmente successivo alla riapertura delle vie commerciali con gli arabi, da cui si importava l’ingrediente che lo rende rosso: la cocciniglia. Il nome, infatti, deriva da al quermez che, appunto, significa cocciniglia. Nel Rinascimento entrambi furono noti e molto usati, ma mantennero la loro importanza sino all’800.” Rimane la teoria dell’800, andatevela a leggere su Wikipedia. Fatto sta che agli inglesi che ho interpellato nè Zuppa Inglese (“English Soup”…ci ho provato) nè RifleDouble Cream sono risultati familiari…e ti credo, visto che hanno una cucina che fa schifo…andate a vedere, per cortesia, di cosa è composta la cucina tradizionale inglese…Dubbio risolto a 3/4, voto 8 e 1/2;
  4. Il Pan di Spagna è, in realtà, un’invenzione italiana – anzi – genovese…proprio come la scoperta dell’America! (Tiè! E due, leggetevi “Nuovo di Colombo”). É conosciuto con questo nome quasi solamente in Italia mentre – soprattutto nei paesi anglosassoni – viene chiamata Pâte Génoise (à la français…) anche se sono leggermente differenti l’un l’altro (Pan di Spagna – Wiki)…mi rimane da chiedere a qualche spagnolo se ne ha mai sentito parlare e se, per caso, voglia rivendicare la paternità anche di questo, eheheh…Dubbio risolto, voto 10;
  5. Non so come si chiami in Turchia il bagno turco, ma ho scoperto che le relazioni tra Italia e Turchia esistono sin dai tempi di Bisanzio e hanno visto il pieno del loro splendore e armonia ai tempi delle repubbliche marinare:
    • “I rapporti arrivarono all’apice durante il regno del Sultano Mehmet II (Fatih il conquistatore). […] Tra il XV e il XVIII secolo, nel Mediterraneo, l’Impero Ottomano e la Repubblica di Venezia entrarono nella storia come due super potenze, uno in rappresentanza dell’Est/Musulmano e l’altra dell’ Ovest/Cattolico. […] Anche se ci sono stati periodicamente dei contrasti, l’Impero Ottomano ha tenuto le sue porte aperte verso gli Italiani e gli Europei . Gli Ambasciatori di Venezia hanno potuto esercitare in libertà ed esistono tutt’ora delle Chiese a dimostrazione che i rappresentanti dei Papi, specialmente i sacerdoti italiani, si erano stabiliti in Turchia e che tali chiese rappresentano un segno della tolleranza della Turchia. Inoltre, i prigionieri catturati reciprocamente durante le guerre nel periodo degli Ottomani non furono considerati come tali ed il più’ delle volte si stabilirono in queste terre. (!) […] La lingua italiana e’ stata acquisita specialmente dal popolo di Istanbul e nella terminologia della marina, della musica, del commercio e nel linguaggio bancario; inoltre molte parole italiane sono entrate a far parte del linguaggio giornaliero. […] I segni del rapporto Turchia-Italia si incontrano anche in Italia. […] Segni di questi stretti rapporti si vedono anche nella vita culturale del popolo Italiano e alcuni detti fanno parte della parlata del popolo. Alcuni di questi detti che si sentono più’ spesso sono i seguenti: “Fumare come un turco”, “Forte come un turco”, “Mamma li Turchi”, “Bestemmiare come un Turco”continua sul sito ufficiale dell’ambasciata di Turchia.

    Dubbio risolto, voto 10;

  6. Il quadro svedese è un’invenzione dello studioso Pier Enrico Ling (1776-1839) che viene considerato il promotore dell’ educazione fisica moderna.
    – ” Nella prima metà dell’Ottocento si inizia a formalizzare la ginnastica come disciplina sportiva e educativa. Iniziano a nascerne diversi tipi, e si teorizzano diversi metodi, come la ginnastica di stampo vittoriano in Inghilterra o la ginnastica svedese che, con le successive elaborazioni, divenne la “ginnastica scolastica”, focalizzando la sua pratica su prove di atletismo dominate dallo spirito di competizione.” [continua];
    – “Nella Scuola svedese di Ling si impartivano insegnamenti pratici ma anche teorici, di anatomia e fisiologia. Ling suddivise gli esercizi in 4 gruppi:
  1. esercizi di base o preparatori (per i muscoli del capo degli arti e del tronco;
  2. esercizi propriamente detti divisi in 5 prese (in piedi, in ginocchio, supina, sospesa, prona);
  3. esercizi di defaticamento;
  4. esercizi respiratori.

Ling si avvale anche di attrezzi graduali e valuta le condizioni individuali di chi si accinge all’apprendimento delle discipline. Partendo da questo principio e adattando gli strumenti alla costituzione umana, li utilizzò anche nella cura di bambini con problemi di postura.” [continua]; Evvai, anche questo dubbio risolto, voto 10;

  • Del perché la posizione di penalità in lotta greco-romana si chiami greca non ho trovato spiegazione da nessuna parte…sta di fatto che per finire in “greca” il lottatore è stato colto in situazioni negative:
    1. tentativo (volontario o casuale) di uscire dalla materassina in posizione di pericolo, cioè voltando quasi completamente la schiena a terra;
    2. richiamo per passività, ovvero inattività prolungata in fase di combattimento (causata a volte per stanchezza o – strategicamente – per stancare l’avversario e attaccarlo non appena meno aggressivo).

    Dubbio non risolto, voto 5 (almeno, magari, avete imparato il termine “greca” così lo userete creativamente la prossima volta con le vostre partner 😉 );

  • Per la questione della spilorceria, beh…è ancora un po’ tutto da vedere. Per ora non ho risposte certe ma solo supposizioni personali. Intanto va detto che nel XV e XVI secolo una legge proibiva ai cristiani di gestire soldi, quindi gli ebrei diventarono – come conseguenza – gli unici ammessi a questa professione. Genovesi e Portoghesi sono stati popoli che hanno navigato e commerciato per secoli per il Mediterraneo e oltre…secondo me l’attitudine al risparmio e alla parsimonia deve avere qualche relazione col proprio passato. In ogni caso il dubbio è ancora da risolvere…qualcuno ha qualche informazione?

 

Per concludere questo post piuttosto istruttivo vi segnalo anche un libro, Parole Contro (la rappresentazione del diverso nella lingua italiana e nei dialetti) che ho scoperto grazie a un vecchio articolo sul Venerdì di Repubblica, il quale tratta ESATTAMENTE delle curiosità di cui sopra:

“Una delle frontiere più interessanti di quel che prende il nome di globalizzazione è la questione linguistica di come l’Altro viene nominato nella propria lingua. Chi esplorasse l’etimo della parola buggerare troverebbe per esempio un bell’intrico di eresia religiosa e trasgressione sessuale, veicolato da un riferimento inaspettato alla Bulgaria (!) […] Un libro di linguistica ben raccontata ai non specialisti compie un viaggio e un censimento attorno al lessico della diversità nominata: ebrei, turchi, negri, meticci, zingari, bastardi.”

(recensione di Gian Luigi Beccaria in Mind Games-Rubrica, pag. 120 – il Venerdì di Repubblica n. ?).

Visto che si tratta di 252 pagine a soli 13,50 € e visto che sono all’estero…che ne dite se qualcuno me lo porta? sarebbe un bel regalo, dai…;-)

9 pensieri su “Stereotipi e pregiudizi (parte2)

  1. Ok, quindi il Quadro Svedese è effettivamente svedese. La Zuppa Inglese di origine inglese. La Crema Catalana, catalana. Perfetto. Però allora… per quale arcano motivo il Pan di Spagna lo chiamiamo “di Spagna”, se è ligure?? Mistero.

  2. Non è un mistero, se avessi avuto la pazienza di guardare il link che ho inserito avresti notato che la storia è la seguente: il pasticcere genovese ha lavorato per la corona di Spagna e, una volta tornato a casa – per omaggiare la possibilità di aver potuto lavorare all’estero – si è mantenuto il nome “Pan di Spagna”…un tributo dunque, ma un’invenzione nostrana…;-)

  3. ınteressantıssımo!!!
    ıo tı so dıre che ıl bagno turco ın turco sı chıama hamam…. non ha traduzıone… ın ıtalıa e semplıcemente ^^bagno turco^^ …. =)

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