RYAN(unf)AIR – Low cost, ma a che prezzo?

Io mi sono rotto i c****oni. [autocitazione]


Sfogo personale.
Ryanair é (quasi) sempre stata la piú grossa bazza degli anni duemila, senza dubbio, eppure io non ne posso piú. E anche tu non ne puoi piú, ammettilo. Ti sei scordato/a quanto ci metti anche solo a consultare i voli? Prima di tutto é necessario spuntare obbligatoriamente la casella “Ho letto e accettato le condizioni di utilizzo di Ryanair.com” – e mi sembra banale la domanda: chi ha mai letto tutte le condizioni di utilizzo di ryanair.com?

Poi, se il sito si “accorge” che stai cercando varie opzioni di viaggio (date e destinazioni differenti) viene sfoderata un’arma meschina come l’odioso captcha per verificare che tu non sia uno spider o un malintenzionato intento a sovraccaricare i suoi server. Poi parliamo dei prezzi: dove sono finite le offerte a 1 Euro? E i voli a 1 centesimo? Spariti. E la convenienza assoluta (tipo 5,99 Euro) come quando si prenotava con tre mesi di anticipo? Nessuna traccia. Allo stato attuale rimangono solo i voli in offerta a 9,99 Euro con scadenza ogni 2/3 giorni (non ho ancora verificato per cui non posso essere piú preciso), ovvero prezzi che si aggiornano e riattualizzano quotidianamente, quasi come l’andamento in borsa. Se anche tu sei d’accordo con me sul fatto che Ryanair ha esaurito il suo periodo d’oro e accetti queste affermazioni allora vol dire che concordi con me e potresti anche smettere di leggere questo post.

Io peró non mi accontento di questo e rivendico il mio diritto di passeggero. Il diritto di essere trattato con rispetto non solo al banco del check-in ma in tutta la fase di controllo: dai gate, al decollo, volo e atterraggio. Ora spiego cosa mi irrita veramente di questa compagnia ed eviteró appositamente di parlare del comportamento dei passeggeri (soprattutto italiani) perché ci ha giá pensato Gabriele Massari in un suo divertente post di un annetto fa.

Ryan, io ti odio perché:

  1. Rendi l’acquisto online dei biglietti un lavoro faticoso e complesso (Assicurazione? No, grazie. Valigia Samsung assicurata e approvata Ryan? No, grazie. Noleggio auto? No, grazie. Bagagli oversize? Bambini? Oggetti pericolosi? Nooooooooooooo);
  2. Rendi la procedura d’acquisto (1) una sorta di operazione all’ippotalamo a cielo aperto, in cui – sembri minacciare – ogni minima imprecisione verrá punita con l’immediato annullamento dell’intera procedura di prenotazione + perdita irrimediabile dei soldi + sensazione di totale indifesa dai tuoi avvertimenti bruschi e spietati;
  3. Rendi la procedura d’acquisto (2) un’operazione altamente insicura, almeno questo é il percepito. Non mi fido di te e di come (dici che) gestisci i dati della mia carta di credito. Hai mai sentito parlare di Paypal? Perché non é tra i metodi di pagamento, visto che accetti tutte le carte di credito di sto mondo?
  4. Mi fai stampare il biglietto per conto mio e mi minacci se non l’ho fatto. Io non posso, a trent’anni, provare la stessa ansia che provavo a scuola quando – non avendo studiato – cercavo di evitare l’interrogazione accucciandomi sotto il banco a occhi chiusi e sperando di non essere mai esistito. Semplicemente non é giusto;
  5. Mi/ci dai l’impressione che l’imbarco sará “immediato”. AH-AH-AH. La fila in piedi comincia sempre 40 minuti prima dell’annuncio ufficiale dell’imbarco. E anche chi ha pagato per avere l’imbarco prioritario (io, mai fatto) sta in piedi?!? State male;
  6. Mi/ci pesi le valigie e misuri le dimensioni con mezzi propri al controllo agli ingressi degli stadi. Qualche irregolaritá? O lasci il tuo bagaglio dov’é oppure te lo imbarchiamo in stiva alla modica cifra di 50 Euro. Questo é furto con scasso legalizzato;
  7. Devo esibire biglietto e documento (e fin qui é tutto normale) ma poi devo anche strapparti il talloncino (quello in fondo ad ogni foglio A4)? E poi, cos’altro? Dovró tirarmi dietro lo sportellone dell’aereo quando entro (regolarmente) per ultimo sull’aeromobile?
  8. Il momento del posizionamento-bagaglio-a-mano é sempre un palcoscenico di spettacoli tragicomici. Per fortuna viaggio sempre con una borsa a tracolla che metto – anche prima che le tue hostess me lo urlassero nelle orecchie – nel vano in basso, tra i piedi;
  9. Infine, la cosa peggiore: non taci mai. Per la prima mezz’ora dal decollo, a intervalli regolari di 4 minuti, é un susseguirsi incessante di proposte commerciali: il quotidiano, gli ottimi (!) sandwich, la lotteria, gli snack serviti dagli assistenti di volo…DEVI TACERE. Io sono un passeggero che vuole dormire e tu perturbi la tranquillitá del mio viaggio, ovvero mi rechi danno. Ti denuncio.

Fine dello sfogo personale. Ora comincia la parte del post ricca di dettagli sui vari perché di una compagnia “low cost” dai prezzi assurdamente “low”.

Low cost, ma a che prezzo?

Ve lo siete mai chiesti, vero? Beh, anch’io e negli anni ho sentito varie ipotesi (la maggior parte tutte credibili e solo alcune incredibili). Le ho messe tutte insieme per voi – e per me – perché vi ci voglio tanto bene. Pronti per il papirone? Dunque, i motivi per cui Ryan puó ancora permettersi di offrire prezzi (non piú cosí) bassi e competitivi con tutte le altre compagnie sono molti. Analizzati punto per punto sono semplici da capire ma la complessitá arriva quando una serie di fattori semplici vengono studiati appositamente per raggirare leggi generiche – diverse magari di paese in paese – e approfittarsi di situazioni di crisi (economica e psicologica). Prima di tutto bisogna considerare che RyanAir é stata studiata a tavolino e presenta un ottimo business plan che colloca l’azienda ai vertici delle compagnie aeree piú utilizzate al mondo. É fondata da economisti non certo stupidi ce ne siamo ben resi conto.

Controllo rigoroso dei costi. Tutti i servizi offerti dalle normali compagnie aeree (molti dei quali neanche vengono considerati) hanno un costo. Le compagnie low-cost di successo (alcune infatti sono fallite proprio per queste deficienze) sono attentissime ad ogni dettaglio, ogni singola voce che non sia strettamente necessaria al volo viene rimpiazzata con un servizio a pagamento, utilizzando solo scali secondari (che non significa aereoporti minori o di peggior qualità, ma piú lontani dalla “meta” ovvero il centro-cittá) e “ottimizzano” al massimo i tempi di lavoro dei proprio dipendenti (che vengono pagati esclusivamente quando sono in servizio, ovvero in volo).

  • Struttura.
    • Ryanair ha strutture di servizio ridotte al minimo, non ha un ufficio assistenza aperto 24/7 con personale sempre pronto a rispondere al telefono a basso costo: tutto funziona per mezzo del sito online, ma anche in questo caso non esiste un contatto diretto (un indirizzo e-mail pubblico) sebbene ogni tanto ne compaia qualcuno per poi essere cambiato o omesso temporaneamente.
    • Tutto viene ridotto all’essenziale e ogni obbligazione va a carico del passeggero:
      • Stampa del biglietto (il quale non è che “costi poco”: la quota mancante viene integrata da formule di guadagno simili in tutta europa);
      • Tassa per pagamento con carta di credito. Ryanair addebita 10 euro di tassa per il pagamento con la carta di credito a testa (e non a transazione…come sarebbe logico);
      • Assenza di rimborso delle tasse governative e non governative in caso di annullamento del viaggio;
      • Ottimizzazione dei tempi.
        • Menzogne in partenza. Prima di tutto Ryan dichiara sempre un tempo di volo superiore all’effettiva durata del viaggio in modo da “anticipare” eventuali ritardi e poter sempre suonare l’odiosa sigla vittoriosa della corrida (che fará anche sorridere ma é 1. una pubblicitá subliminale che comunica sempre “affidabilitá”, anche quando é irreale e 2. un modo per dichiarare pubblicamente la propria efficienza – la quale viene archiviata in “positivo”  nel registro delle prestazioni della compagnia e fa media annuale…in base alla quale possono venire concessi ulteriori benefici alla compagnía);
        • Terrore psicologico. I passeggeri vengono stimolati continuamente con avvisi e ordini: un passeggero efficiente, attento e obbidiente non fa sprecare tempo (in pratica il passeggero contribuisce al lavoro della compagnia);
        • Sanzioni. Se e quando un aereo parte in ritardo l’aeroporto deve pagare delle sanzioni alla compagnía aerea;
        • Cattiva deontologia. In base ai codici aeroportuali, quando un aereo dichiara l’emergenza guadagna il diritto di atterrare prima degli altri velivoli. Ryan usa spesso questa pratica quando si trova in difficoltá, ovvero quando deve recuperare minuti di ritardo accumulati nell’aeroporto di partenza.
      • Assenza di catering (il quale ammonta al 35% della spesa di una linea aerea e, nel caso delle low cost, diventa una fonte di guadagno) ;
      • Raggiungimento del velivolo (spessissimo, per non dire sempre, a piedi). L’unico servizio “dovuto” rimane, quindi,  quello voluto: il trasporto aereo.
  • Assistenti di volo.Al contrario di quanto alcuni pensino gli assistenti di volo ryanair non sono meno rispetto ad altre compagnie perché il numero minimo di personale a bordo (per ogni tipologia di velivolo) è regolamentato per legge. Tuttavia viene loro richiesto un alto numero di ore di lavoro suddivise in più mansioni: assistenza di volo + pulizie di bordo + organizzazione di terra. Questo comporta un grosso risparmio per la compagnia che non deve spendere i soldi per le squadre di pulizia dell’aeroporto. Non ultime, le modalitá di asunzione del personale:
    • per essere assistente di volo é necessario frequentare un corso obbligatorio (il quale non  rilascia alcuna certificazione) del costo superiore ai 2000 euro;
    • la divisa Ryanair non é inclusa e dev’essere acquistata a 200 euro con l’obbligo di restituzione a fine rapporto (ma dover senza restituire i soldi versati per il suo acquisto);
    • lo stipendio é paragonabile alla metá di quello dei colleghi assunti in altre compagnie;
    • gli assistenti di volo ricevono una parte dello stipendio come percentuale sulle vendite effettuate a bordo;
    • non c’é il diritto a malattia e nessun extra, tantomeno i contributi a fini pensionistici, viene versato;
    • nemmeno gli standby vengono remunerati (le cosíddette ore morte – ore spese a terra e quindi senza guadagno) e vige l’obbligo della reperibilitá a casa, controllata telefonicamente;
    • al momento non esiste un sindacato che tuteli gli assistenti di volo.
  • Piloti. I piloti di Ryan e altre compagnie low cost sono spesso piloti con pochissime ore di volo. La questione vale soprattutto per il copilota (primo ufficiale), il quale paga di tasca propria l’abilitazione all’aeromobile spendendo cifre vertiginose (dai 25 mila ai 50 mila euro) senza alcuna garanzia di contratto, se non dopo aver coseguito l’abilitazione. I piloti rientrano sempre all’aeroporto di partenza dell’aeromobile e non dormono mai fuori, pertanto non vengono pagate loro le diarie. Molti piloti sono stagionali con contratto a termine, sono soggetti a visita medica periodica annuale o semestrale, in base all’età. Lo stipendio dei piloti parte da (soli) 2 mila euro al mese circa. “Soli” perché si suppone che il loro sia un mestiere piú oneroso e impegnativo. In soldoni, le compagnie low cost (Ryan non é l’unica) sfruttano innanzitutto il desiderio dei passeggeri di spendere poco per volare insieme alla passione dei piloti, i quali pur di fare il proprio mestiere accettano stipendi bassi a condizioni molto inferiori rispetto alle altre compagnie.
  • Aerei e manutenzione.Gli aerei Ryanair non sono nè vecchi, nè usati, sono semplicemente noleggiati con una formula particolare di leasing molto simile a quella offerta da tante società produttrici di TIR. Praticamente, la società utilizza solo gli aerei realmente necessari noleggiandoli inizialmente, poi, se la tratta appare vantaggiosa, procede con un acquisto in leasing molto conveniente e tramite particolari procedure di garanzia offerte dalla comunità europea. Normalmente le compagnie tradizionali acquistano flotte di aerei (come per esempio l’Airbus a380 o il boeing 747) a circa 200 milioni di euro l’uno senza calcolare se questi verranno sfruttati al loro massimo potenziale.
    • Gli aerei sono quindi nuovi di zecca. Solo ai suoi esordi Ryan debuttó con alcuni velivoli di seconda (o terza?) mano. Si narra che la sua flotta sia aumentata e migliorata in seguito ai fatti dell’11 settembre mettendo in atto una vera e propria mossa finanziaria: dopo il crollo delle torri il mercato aereo crolló precipitosamente e tutti i velivoli ordinati alla Boeing dalle compagnie piú grosse furono disdetti. Ryanair avrebbe comprato l’intero lotto rivendendolo dal 2002 a prezzi esorbitanti (2002, anno in cui venne registrato un nuovo boom del trasporto aereo al quale la produzione non seppe rispondere con tempistiche adeguate) senza 1. subire denunce per lucro abusivo, dal momento che rivendeva mezzi da lavoro, e 2. – dimostrando di avere giá un discreto flusso di passeggeri – usufruendo di ulteriori sconti sulle tasse di vendita.
    • Flotta razionalizzata. Da quel momento in poi Ryanair ha razionalizzato interamente la sua flotta basandola esclusivamente su una sola tipologia di velivolo: il Boeing 737-800 che vola a circa 10880 metri, viene prodotto a Seattle e viene impiegato per tratte di volo mai superiori alle 6 mila miglia. Ogni velivolo viene in seguito immatricolato in Irlanda che, guarda caso, presenta costi di immatricolazione tra i piú bassi d’Europa (del mondo?). Una flotta basata su un solo velivolo significa ridurre drasticamente i suoi costi di manutenzione! Ho visto personalmente un piccolo gruppo di tecnici mandati in giro per l’Europa per seguire le questioni tecniche e riparare i guasti di piú voli in giornate uniche, con rientro identico a quello dei piloti. Tuttavia, essendo gli aerei solitamente nuovi, é possibile fargli fare molte ore di volo prima di dover fare la grande manutenzione (prevista e obbligatoria)  tipo c-check o d-check.
  • Aeroporti. Molti scali sono città di povincia, e quando si fa riferimento a grandi città, sono aeroporti collocati in località che distano anche piu 100 km (es. Beauvais/Parigi, Girona/Barcellona, Stansted/Londra), ma che con efficenti servizi navetta danno la sensazione di atterrare nella metropoli di riferimento. La comunità economica europea a riguardo dell’inquinamento acustico ed atmosferico anni fa promosse con degli incentivi economici lo sviluppo degli slot, in modo da alleggerire il traffico dagli aeroporti principali. Le compagnie di bandiera peró non sono mai volute andare via dai loro hub, trasformando questi nuovi slot negli hub di compagnie minori. Ryanair, dal canto suo sceglie oculatamente gli aereoporti con cui avere a che fare ma soprattutto contratta i costi. Atterrare in aeroporti come il JFK di New York o il Narita di Tokyo comporta dei costi mostruosi per ogni ora! L’uso di scali “secondari” – detti slot – offre invece numerosi vantaggi:
  • Minor costo. Gli slot permettono un risparmio notevole di oltre il 70% in quanto le città preferiscono distribuire lo spazio aereo pittosto che averlo concentrato in un unica zona per motivi di sicurezza;
  • Incentivi. Esistono concessioni e servizi aeroportuali (uso spazio aereo, parcheggio, sportelli, altro) che costano molto di meno (anche negli orari notturni) o addirittura sono incentivati o concessi totalmente dagli enti territoriali, in quanto viene favorita la mobilitá generale, con tutte le sue conseguenze benefiche per l’attivitá economica, specialmente per il turismo, in aree prive di rotte dirette con le compagnie di bandiera;
  • Accordi. Ryanair guadagna dagli slot dei quali si serve: per esempio l’aeroporto di Bologna ha pagato 12 milioni di euro a ryanair per “toglierla” dall’aeroporto di Forlí. Perché? Perché, appunto, ogni azienda guadagna con i trasferimenti da/per l’aeroporto, l’uso dei parcheggi e tutte le attivitá commerciali ad esso collegate;
  • Societá. Le tasse aeroportuali sono molto alte ma solo in parte vanno all’aeroporto. Inoltre Ryanair spesso è “socia” delle società che gestiscono l’aeroporto, e quindi parte di tali tasse ritornano nelle sue tasche;
  • Costo carburante. L’adozione di strategie di fuel hedging, ovvero acquisto di grandi scorte di carburante, serve ad evitare di dovere rifornirsi in momenti in cui i prezzi sono alti;
  • Zero pubblicitá. Le spese pubblicitarie di Ryanair sono ridotte praticamente a zero. Michael O’Leary, il CEO di Ryanair, e’ un contabile, ma da una dozzina d’anni e’ diventato un divo da avanspettacolo: le sue “uscite” (bagni a pagamento, passeggeri quasi in piedi, eccetera) vengono riprese dai media, e cosí Ryanair ottiene una visibilitá che altrimenti dovrebbe pagare cara.

Conclusioni. Non c’é alcuna vera conclusione su questo argomento. Ryanair ha guadagnato molto piú potere di anni fa e in certi casi esercita anche un certo monopolio delle tratte (basti pensare che l’unico volo diretto da Bologna per Valencia é, appunto, esclusivamente dell’azienda irlandese). Io ribadisco la mia totale disapprovazione  per le politiche aziendali di quest’impresa e soprattutto per le modalitá da bestiame con cui viene trattato il passeggero, che deve “risparmiare” a tutti i costi. Pagare poco ma sopportare tutta questa serie di abusi é ancora risparmiare? E la qualitá di vita dov’é? Viaggiare comodi e “godersi il viaggio” sono espressioni certamente senza significato per il caro CEO bevi-Guinness.

Link:

7 pensieri su “RYAN(unf)AIR – Low cost, ma a che prezzo?

  1. Alex, tu odi il sito di ryanair in sostanza..
    effettivamente uno schifo di sitarello, ma ci sono altri siti quali l’ ottimo skyscanner.com che ti permettono prenotazioni molto piú pratiche e flessibili e senza costi aggiuntivi, facendoti approdare al sito ryan solo nella fase conclusiva.

    Io questi sfoghi contro ryanair sinceramente non li capisco.. per me il loro lavoro lo fanno bene.
    Portarmi dal luogo A a quello B nel tempo stabilito in sicurezza e ad un prezzo assurdamente basso.
    Che “trucchino” sulla durata del volo non ha importanza, nel biglietto scrivono che partono alle 15 e arrivano alle 19 e in tanti voli presi raramente ho subito un ritardo superiore ai 10 minuti.
    Mi da piú fastidio che scrivano il tempo di volo giusto e poi arrivino in ritardo…
    Che durante il volo rompano le balle con 10.000 promo é irritante sí ma non cosí insopportabile, parliamo sempre di voli di massimo 3-4 ore e se stai dormendo non é che ti vengono a svegliare…
    Per un volo Orio al Serio – Oslo che costa 10 volte meno del treno da Faenza a Milano direi che posso sopportare.. inoltre non mi perdono le valige e non mi é mai stato cancellato un volo.
    I seggiolini sono stretti come su tutte le altre compagnie aree ultimamente.. ( basta prendere posto vicino alle uscite di sicurezza per stare larghi)
    catering: sinceramente faccio stravolentieri a meno delle schifezze riscaldate di Alitalia o Lufhansa..
    Se ho voglia di un paninozzo o un drink lo pago o me lo proto da casa..

    Sinceramente non capisco perché la gente si accalca sempre 40 minuti prima dell’ imbarco… appena l’ assistente di volo si piazza al Gate tutti si alzano e mettono in fila come se entrare primi fosse la cosa piú importante del mondo.. io mi alzo sempre quando iniziano effettivamente ad imbarcare..

    Per il discorso del posizionamento del bagaglio a mano nelle “cappeliere” direi che il problema non é di ryanair ma di quelli che comprano un biglietto a 10 euro e stipano tutto nel bagaglio a mano per non spendere altri tot euro di bagaglio.

    Anche la questione dei controlli inflessibili direi che é derivata dalla mania delle persone di provare a fregare qualche kg per non pagare…

    Ho visto gente salire con bagagli a mano degni di fantozzi, e gli assistenti di volo costretti a portare la valigia nei loro posti… tutto sempre per risparmiare qualche euro ulteriore sul bagaglio a mano, come se il biglietto costasse troppo!

    Secondo me si é diffusa una “mania di risparmio” o “percezione errata” per quanto riguarda ryanair che probabilmente ci ha talmente abituato bene con i prezzi che se un volo ti costa 50 euro invece che 10 e ti chiedono altri 30 euro tra valigia e carta di credito ti sembra un furto, quando il solo biglietto dell’ autobus da Milano a Orio ti costa 12 euro…

    L’ aumento del prezzo dei biglietti anche ryan ovviamente deriva dall’ aumento dei carburanti in generale e anche dalla aumentata concorrenza del settore… ( gli Hub costano di piú, etc.. )

    Sono quasi 10 anni che volo con ryanair e rispettando qualche semplice regola e sfruttando qualche tips non ho mai avuto problemi.
    Cerco il volo e prenoto con skyscanner, check in online e stampo il biglietto che metto in tasca giá piegato ( nel taglio), mi alzo solo quando effettivamente iniziano a imbarcare, bagaglio a mano giusto, se ho di piú imbarco la valigia. Cerco di sedermi nelle uscite di emergenza sulle ali per avere piú spazio. Cuffie iphone e via musica a palla e le promo non le sento neanche!!

  2. Riccardo hai certamente ragione, se fai viaggi unici e sporadici tutto si puó sopportare e anch’io la penso esattamente come te e me la vivo piuttosto bene: cuffie, musica e via (anche se mi ruga doverle togliere per assistere all’ennesima dimostrazione d’emergenza fatta controvoglia ma obbligatoria per legge), non c’é dubbio. Ho cominciato a viverla un po’ peggio quando sono diventato un abitudinario della stessa tratta che, tra l’altro, non offre alcuna alternativa di scelta tra Valencia e Bologna Quando fai su e giú con una frequenza quasi trimestrale e osservi che le dinamiche sono esattamente le stesse mi saltano in mente sempre due osservazioni:
    1. Bravi loro che fanno quadrare orari e tempistiche sempre allo stesso modo e infatti anch’io non devo certo lamentare alcun ritardo significativo in tutti i voli presi (é comunque il loro lavoro e mantengono le – poche – promesse che fanno);
    2. La ripetizione delle stesse identiche scene (la lunga fila in piedi 40 minuti prima dell’apertura del Gate, la misurazione e il peso dei bagagli, gli italiani chiassosi che vanno in vacanza in Spagna e i meno frequenti – ma piú educati – turisti spagnoli che vanno in Italia e blablabla…) comincia a darmi noia. Sono io che son fatto cosí, non sopporto le cose sempre uguali forse, non so…

    Ma a parte gli scherzi – e a parte il mio sfogo personale annunciato in apertura del post – la questione che sollevo é sia “certo, grazie tante Ryan per portarmi in orario dal punot A al punto B a – spesso – 1/8 del prezzo di qualsiasi altra compagnía di linea” (che – peró – sta diventando un ringraziamento un po’ datato visto che sono cambiate tante, ma tante cose in Ryanai…e per lo piú in negativo a parte l’utilizzo di aeromobili piú nuovi e migliori dei primi anni) e sia “guarda a quanta gente pesta i piedi quest’azienda per perseguire i propri scopi commerciali!”. Cioé, a Ryan non frega niente chi sei tu, applica una “democrazia moderata” a vantaggio di un esasperato piano di marketing che opera in forma molto aggressiva. Io non percepisco piú “offerte” ma imposizioni commerciali e questo non mi piace. Lo dico da cliente e consumatore uguale agli altri. Ma scusa, l’offerta non andrebbe sempre accompagnata da un sorriso? L’offerta é invito e cordialitá, tu puoi anche sorridermi ma se mi “offri” il tuo prodotto ogni 5 minuti (e io non posso far altro che accettare o rifiutare ma non andarmene, per esempio; il campo delle scelte si restringe ulteriormente) io non la vedo piú come un’offerta. Solo legalmente viene riconosciuta come “offerta” ma psicologicamente é un esercizio di potere e basta.

    Io sono un viaggiatore (che si ritiene) accorto, viaggio da quando sono nato, mai fatto scandali agli aeroporti – e comunque mai pubblicamente – mai avuto problemi al check-in, al controllo bagagli, insomma…mai dato e avuto problemi perché sono una persona rispettosa. E allora, dopo tanti anni di “onesto” servizio da cliente mi ritrovo un po’ come i miei compagni e compagne di classe alle superiori, quelli bravi intendo, che studiavano sempre e gridavano all’ingiustizia quando i somari fannulloni prendevano il loro stesso voto (perché sapevano bene che non avevano fatto nulla per meritarselo): insomma, io che sono un viaggiatore modello giá devo sopportare la cafonaggine altrui ma poi devo anche sorbirmi i vostri soprusi commerciali camuffati da norme di sicurezza e buonsenso?

    Ripeto: se avessi un’alternativa nella tratta Valencia-Bologna la prenderei, anzi, l’avrei giá presa…

    In seguito analizzo “come” un’azienda di finanzieri come Ryan mantenga le sue – dovute – promesse: in modi opinabili eticamente. Lo stesso atteggiamento da giustiziere ce l’ho avuto col mio articolo su IKEA, pubblicato in seguito su Lega Nerd, puoi leggerlo qui (http://leganerd.com/2010/05/31/ikea-fakes/) se t’interessa 😉

    Ciao e grazie per il corposo commento, ho notato che Skyscanner ha rifatto il sito che é effettivamente ancora piú sobrio e funzionale. Seguiró il tuo consiglio d’ora in poi 😉

    1. Anche io ero un viaggiatore trimestrale e le ho provate tutte o quasi le compagnie per la mia tratta: Norvegia-Italia…
      Dico “ero” perchè purtroppo ora sono costretto a centellinare i miei ritorni nel suolo natio. Un pó per gli aumentati carichi di lavoro ma sopratutto perchè Ryan mi ha tolto i voli comodi e economici: prima Forlì e ora anche Bologna. Mi hanno lasciato Milano, ma non è comodo e neanche conveniente perchè sono obbligato a viaggiare sul freccia rossa che mi costa molto più del volo…
      Capisco perfettamente le tue ragioni e le condividevo… ma ora che per arrivare a Bologna ho solo Lufthansa o altre compagnie di bandiera con costi non proprio paragonabili a Ryan, con scali obbligati e attese in aeroporto, rimpiango e non poco la chiassosa, rompiballe compagnia Irlandese!! :-(((
      Fortuna/sfiga tua che Valencia è praticamente inattaccabile come tratta!! :-))
      Ora cado a romperti le balle sul post di Ikea!! 😉

  3. Sí, quelli di Lega Nerd trasformarono un mio prolisso – come sempre – commento in seguito a una serie di interventi dopo che era stata pubblicata per intero la carrellata di immagini che avevo creato per accompagnare uno dei miei vecchi progetti (http://erasmuskit.weebly.com/ikea-fakes.html). Non esiste un mio post vero e proprio sull’argomento, non qui su relaxdesign almeno. Aspetto di raccogliere qualche altra novitá e poi lo inseriró. BUona lettura! 😉

  4. Ciao Alex,
    Sono il tizio che cura viaggiareleggeri.com, e ti ringrazio per le menzioni. Il tuo articolo e’

    Ora la situazione di Ryanair e’ un po’ cambiata, come avevo previsto anni fa: loro sono diventati più disponibili (secondo bagaglio a mano gratis) e tolleranti (c’è gente che riesce a salire a bordo dei voli Ryanair con dei “trolley” che sono pochi centimetri più piccoli di una valigia normale … addio rigore), e le linee aeree convenzionali stanno avvicinandosi al modello di business di Ryanair, e implementano sempre più metodi per ottenere entrate ausiliarie. Per esempio, tra poche settimane i passeggeri della classe economica di British Airways dovranno pagare cibo e bevande. E come ha scritto Riccardo in un commento del 2012, i costi delle linee aeree tradizionali spesso non sono paragonabili a quelli delle low cost (devo ancora provare Norwegian, che e’ la stella emergente del settore).

    E anche col sito hanno fatto passi da gigante. Il loro CTO, John Hurley, guarda a Amazon e ad altri giganti dell’e-commerce come concorrenti…

    Buona serata
    VL

Scrivi una risposta a gub451 Cancella risposta